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Borsite spalla: come curarla?

Borsite spalla: come curarla?

  • 28 January 2021
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Hai dolore alla spalla e difficoltà a compiere alcuni movimenti? Sapevi che la colpa non è sempre e solo della famosa “Cuffia dei Rotatori”? A livello della spalla, infatti, diverse strutture possono dare dolore (muscoli, tendini, capsula articolare ecc..). E se si trattasse di “Borsite”? Con questo termine intendiamo l’infiammazione delle “borse” che troviamo a livello di alcune articolazioni come il ginocchio, l’anca, il gomito o la spalla. In questo articolo cercheremo di approfondire in particolare la borsite della spalla, quali posso essere le cause e quali sono le strategie di trattamento per poterla curare!


Borsite alla spalla: cos’è?

Innanzitutto, cerchiamo di capire cosa intendiamo con il termine “borsa”. La borsa è una sacca piena di liquido (liquido sinoviale) la cui funzione è quella di diminuire l’attrito (come una sorta di cuscinetto) tra i vari tessuti (ossa, tendini, muscoli) che si muovono tra di loro, e quindi impedirne lo sfregamento (le borse fungono infatti da “ammortizzatori”). Normalmente, le articolazioni si muovono in maniera fluida e senza dolore, ma se la borsa si infiamma (per varie cause che vedremo dopo), si irrita e tende a gonfiarsi, da qui in termine “borsite” (una borsa normale di solito non supera i 2 mm di spessore, una borsa patologica, invece, può essere più spessa di 3 mm). Inoltre, vista la presenza di numerosi recettori sensoriali all’interno della borsa, essa gioca un ruolo significativo nella produzione del dolore, nella coordinazione neuromuscolare e nella propriocezione. Le principali borse che possiamo trovare a livello della spalla sono:

  • Borsa sottoscapolare (SSB): tra il tendine del muscolo sottoscapolare e la capsula articolare della spalla.
  • Borsa sub-deltoidea (SDB): tra il muscolo deltoide e la cavità articolare della spalla.
  • Borsa sub-acromiale (SAB): sotto il processo acromiale e sopra il grande tubercolo dell’omero
  • Borsa sub-coracoidea (SCB): tra il processo coracoideo della scapola e la capsula articolare della spalla.

In particolare, la SAB è delimitata superiormente dalle fibre del muscolo deltoide e inferiormente dalle fibre del muscolo sovraspinato, ed insieme alla SDB vanno a costituire un’unica borsa chiamata borsa subacromiale-subdeltoidea (SASD).


Come classifichiamo le borsiti?

La borsite può essere suddivisa in: acuta, cronica e ricorrente. La fase acuta è caratterizzata da un’infiammazione locale con eccesso di liquido sinoviale. La fase cronica porta allo sviluppo di un dolore costante a causa di un processo infiammatorio cronico che può anche portare a debolezza ed eventuali tendiniti associate; in questi casi, infatti, è opportuno prestare particolarmente attenzione poiché queste entità possono essere presenti contemporaneamente. La borsite ricorrente, in ultimo, si verifica maggiormente in coloro che svolgono attività ripetute (soprattutto negli sportivi). Possiamo ulteriormente classificare le borsiti in: infiammatorie ed emorragiche. Le prime dipendono proprio dai movimenti ripetuti che vanno ad irritare la borsa e quindi creano uno stato infiammatorio oppure possono derivane da un deposito di cristalli di urea (soprattutto nei pazienti che soffrono di iperuricemia). Le borsiti emorragiche invece, si verificano dopo un evento traumatico che può andare a determinare un versamento ematico proprio all’interno della borsa stessa.


Borsite subacromiale: cause

La borsite più comune a livello della spalla è la “borsite subacromiale”. Quali possono essere le cause per cui questa borsa si infiamma? Essa si verifica maggiormente in chi pratica attività ripetute che coinvolgono il braccio sopra la testa (“overhead”), che possono essere attività sportive come il baseball, il tennis, il nuoto ma sono colpiti anche coloro che svolgono un lavoro manuale come pittori e musicisti. Altre cause sono: trauma diretto (come cadute o incidenti), presenza di uno sperone osseo (osteofita), infezione (in questo caso si parlerà di borsite settica), emorragia subacromiale, deposito di cristalli, disturbi infiammatori sistemici come la Polimialgia Reumatica (PMR) , l’Artrite Reumatoide (RA) o la Gotta. La borsite alla spalla, inoltre, può essere data da altre condizioni cliniche coma la Capsulite Adesiva, lesione della Cuffia dei Rotatori o il Conflitto Subacromiale. Chi sono i soggetti più colpiti? Essa colpisce soprattutto i soggetti di età superiore ai 30 anni con una maggiore incidenza nelle donne. Gli individui più anziani, tuttavia, sono più inclini a soffrire di borsite subacromiale, probabilmente a causa di anni di usura che portano ad un aumento del conflitto subacromiale.


Borsite della spalla: sintomi

Tra i principali sintomi della borsite alla spalla riferiti dal paziente abbiamo:

  • dolore in zona anteriore e/o laterale della spalla che può irradiarsi fino al gomito;
  • dolore notturno, soprattutto quando si dorme sulla spalla colpita o con il braccio sopra la testa (talvolta il paziente può svegliarsi proprio per il dolore);
  • dolore durante la palpazione soprattutto nella parte superiore della testa dell’omero;
  • leggero gonfiore e /o arrossamento intorno alla spalla;
  • limitazione di alcuni movimenti soprattutto in rotazione interna, abduzione e flessione.

 Bisogna eseguire delle indagini strumentali per diagnosticarla? È possibile eseguire delle indagini strumentali, tuttavia non risultano necessarie per effettuare una diagnosi di borsite. Queste devono essere prese in considerazione qualora si voglia escludere condizioni serie di dolore come fratture, lussazioni ecc.

borsite spalla sintomi
Sintomi riferibili ad una borsite della spalla: dolore in zona anteriore e/o laterale della spalla che può irradiarsi fino al gomito

Borsite della spalla: trattamento fisioterapico

Quali sono le cure per la borsite della spalla e in che modo il trattamento fisioterapico può essere d’aiuto? Sicuramente la prima cosa che il medico dirà di fare è il riposo, l’applicazione di ghiaccio, assunzione di farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) ed eventualmente l’utilizzo di iniezioni di analgesici locali o di steroidi. Ma rappresentano davvero l’unica soluzione? Sebbene alcuni studi mostrino come i farmaci antiinfiammatori rappresentino un metodo sicuro ed efficace per ridurre il dolore e, qualora questi dovessero fallire, le iniezioni di corticosteroidi (con o senza guida ecografica) siano utili per curare l’infiammazione, tuttavia un’iniezione da sola non curerà la borsite! Risulta indispensabile, infatti, iniziare un trattamento fisioterapico per mantenere gli effetti dell’iniezione nel lungo termine. Inoltre, sappiamo che, in alcuni casi la fisioterapia da sola è in grado di andare a ridurre il dolore e soprattutto recuperare la funzione grazie ad un programma di esercizi personalizzato che il fisioterapista può proporre in base alle esigenze del paziente. Gli esercizi, inoltre, permettono di ridurre il gonfiore, migliorare la mobilità e aumentare la forza muscolare per poter tornare a svolgere le normali attività di vita quotidiana o sportiva.


Borsite della spalla: esercizi

Gli esercizi più usati per trattare la borsite della spalla possono essere suddivisi in quattro fasi. In una prima fase, durante la prima settimana, tra gli esercizi più comunemente prescritti vi sono soprattutto esercizi di stretching eseguiti con il paziente in determinate posizioni specifiche, esercizi pendolari di Codman, esercizi inizialmente isometrici con elastici per i muscoli della cuffia dei rotatori e del deltoide ed inoltre esercizi attivo/assistiti per la mobilità articolare (senza dolore) soprattutto in elevazione, rotazione interna/esterna e in abduzione. In una seconda fase, durante la seconda settimana, vengono introdotti degli esercizi attivi che vanno ad incrementare il ROM articolare della spalla (soprattutto in rotazione interna e abduzione) ma particolare attenzione viene posta anche all’articolazione scapolo-toracica. Nella terza fase (settimana 3) vengono incrementati pian piano gli esercizi di forza e di resistenza con l’utilizzo di elastici e pesi, gradualmente aumentati anche nelle fasi successive (intorno alla quarta-quinta settimana). In ultimo, verranno introdotti degli esercizi isotonici ed inoltre, il fisioterapista proporrà un programma di esercizi che vadano a ripristinare l’attività funzionale del paziente, ad esempio in coloro che praticano particolari sport, personalizzati sul paziente stesso in base alle sue richieste funzionali. Risulta fondamentale, tuttavia, che il paziente impari a muovere la spalla evitando la riproduzione dei sintomi ed evitando quelle attività provocative che possano infiammare nuovamente la borsa.

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Il fisioterapista proporrà un programma di esercizi che vadano a ripristinare l’attività funzionale del paziente.

Conclusioni

In conclusione, per rispondere alla domande iniziale, la cosa migliore da fare per curare la borsite alla spalla è quella di affidarti ad un fisioterapista, il quale cercherà di darti qualche indicazione su come ridurre e/ o modificare alcune attività  di sovraccarico che possono irritare la borsa ed inoltre saprà proporti un programma di esercizi adeguato alle tue esigenze, che possono andare a ridurre il dolore e rinforzare i muscoli in modo tale da evitare che si possa ripresentare questo disturbo.


Fonti


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