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Laserterapia in fisioterapia: serve davvero?

Laserterapia in fisioterapia: serve davvero?

  • 23 May 2021
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La laserterapia a scopo fisioterapico è uno strumento che rientra nella categoria delle terapie fisiche comunemente utilizzato nel settore pubblico e privato per il trattamento di numerosi problemi tra cui quelli  muscoloscheletrici. Ti chiederai se la laser terapia sia o meno utile ed efficace per la cura del tuo problema, in questo articolo andremo ad approfondire quelle che sono le indicazioni, le controindicazioni e le modalità con cui questo tipo di strumento risulta avere una comprovata efficacia nel trattamento di diverse patologie dell’apparato muscoloscheletrico. 


Laserterapia: cos’è?

Cos’è dunque la laserterapia?  In fisioterapia sono molto diffusi laser in grado di sviluppare un limitato calore sulla superficie corporea. Si tratta in genere di laser con emissione di energia elettromagnetica della lunghezza d’onda pari a quella dell’infrarosso. Il laser al Neodimio-YAG (di seguito Nd-YAG o YAG) è un laser che comunemente ritroviamo negli studi di fisioterapia, è un laser a stato solido che sfrutta un cristallo di ittrio e alluminio e neodimio ed emette normalmente energia a lunghezze d’onda pari a 1060 nano metri o 940 nano metri. Può essere utilizzato anche il laser a CO2, che emette normalmente energie a lunghezze d’onda pari a 10600 nano metri. In fisioterapia sono possibili anche trattamenti laser a bassa potenza cosìdetti Low Level Laser Therapy (di seguito LLLT), cioè che non sviluppano alcun effetto termico sensibile, di cosiddetta biostimolazione. La Low Level Laser Therapy (LLLT) è una terapia laser a bassa potenza è conosciuta anche con il nome di fototerapia o fotobiostimolazione e la tecnica prevede l’utilizzo di un laser depotenziato. 


Laserterapia: come funziona?

Come funziona la Laserterapia? 

Secondo il principio della biostimolazione e della reazione catalizzata per effetto del laser, il razionale della laser terapie è quello di trasferire un’energia elettromagnetica ai tessuti attraverso un laser a bassa potenza. Tale energia elettromagnetica sembrerebbe determinare la stimolazione di numerose funzioni biochimiche al livello cellulare. Gli effetti ricercati dall’applicazione sono la stimolazione o l’inibizione di tali funzioni cellulari dal punto di vista biochimico, proliferativo e fisiologico. La magnitudine dell’effetto svolto dipende direttamente dalla lunghezza d’onda e dal dosaggio del laser infatti è ormai riconosciuto il fatto che le cellule sono sensibili a determinate energie elettromagnetiche che viaggiano a specifiche lunghezze d’onda. Infatti sembra che l’energia elettromagnetica sia in grado di stimolare la comunicazione intercellulare e i processi metabolici e catabolici delle cellule. In caso di presenza di un problema muscoloscheletrico senza dubbio lo stato energetico della cellula cambia e tale cambiamento è accompagnato da un problema di comunicazione della cellula stessa con le altre e di conseguenza dei suoi processi catabolici e metabolici. Pertanto visti i presupposti teorici su cui si basa la Iaser terapia e il modo in cui questa sembra influenzare i processi metabolici e biochimici al livello cellulare si è pensato di farne applicazione nei disturbi muscoloscheletrici. 


Laserterapia: a cosa serve? 

A cosa serve la laser terapia?

La laser terapia sembra dunque servire nel trattamento dei disordini muscoloscheletrici per ridurre l’infiammazione e conseguentemente il dolore derivante da una problematica muscoloscheletrica e favorire la rigenerazione tissutale sfruttando quei meccanismi di stimolazione ed inibizione dei processi biochimici e della comunicazione intercellulare propri dell’energia elettromagnetica. Seppur i presupposti teorici sembrano giustificare un uso diffuso della laser terapia in ambito riabilitativo andremo ad approfondire in maniera specifica quali sono i reali campi di applicazione, le modalità e le patologie che beneficiano realmente di questa terapia fisica.


Trattamenti laserterapia: come si svolgono?

Trattamento con laser terapia, ti chiederai: “Come si svolge un trattamento di laserterapia a scopo fisioterapico?”. Generalmente il trattamento con laserterapia dei disordini muscoloschetrici può avvenire in diverse modalità. La prima caratteristica da valutare di un laser è il fatto che questi possono necessitare o meno della presenza del terapista durante l’applicazione. Generalmente i laser che necessitano della presenza di un terapista sono laser dotati di un manipolo da cui fuoriesce il raggio radiante l’energia elettromagnetica. In base alla zona interessata può essere richiesta al paziente una specifica posizione che esponga e che renda più confortevole l’applicazione per entrambi. Generalmente vista la potenza del raggio è richiesto tanto all’applicatore quanto al soggetto di indossare degli occhiali protettivi. 


Laserterapia: serve veramente?

Sebbene i presupposti teorici sembrano essere indicativi di una sicura efficacia clinica dell’applicazione della laserterapia a livello muscoloscheletrico, molti studi di ricerca e molte revisioni della letteratura scientifica hanno messo in luce alcuni limiti nell’utilizzo di questo macchinario, riducendo la loro reale efficacia a specifiche presentazioni cliniche e con efficacia ben limitata. 

Ad esempio per quanto riguarda le distorsioni di caviglia, ci sono moderate evidenze sia a favore che contro l’utilizzo del LLLT per cui non è possibile trarre una conclusione definitiva riguardo la sua efficacia in questa patologia. La valutazione della reale efficacia clinica del Low Level Laser Therapy (LLLT) nel trattamento dei tendini quindi delle tendinopatie del piede ha mostrato risultati inconcludenti e nessun effetto di miglioramento aggiuntivo pertanto l’efficacia clinica di questa modalità rimane controversa, con un accordo limitato sui parametri di dosaggio e di modalità realmente efficaci. Per quanto riguarda la laserterapia sul ginocchio non ci sono studi che ne dimostrano l’efficacia sulla sindrome patello femorale mentre può essere considerata come una strategia di riduzione di dolore nell’osteoartrosi di ginocchio (laserterapia antalgica sul ginocchio) anche se i protocolli e i risultati ottenuti non possono essere ascrivibili al solo laser bensì a questo utilizzato parallelamente ad altre terapie conservative e all’esercizio. Anche per le fasciti plantari il LLLT ha un scarsa raccomandazione di utilizzo per quanto riguarda il miglioramento di dolore e attività.

Per quanto riguarda le patologie artrosiche l’utilizzo del laser sia esso LLLT o YAG sembra avere moderate ma non certe e forti raccomandazioni nella capacità di riduzione del dolore, peraltro le indicazioni derivano da studi di bassa qualità metodologica e in cui le modalità e i protocolli non sono esplicitati. Il laser, in particolare LLLT sembra essere utile nel trattamento del dolore inguinale se questo è di origine muscolare mentre sembra essere inutile e controindicato nel trattamento lombare quindi nei casi di mal di schiena (lombalgia) sia essa acuta o cronica. Il trattamento con laser terapia non sembra aggiungere miglioramenti significativi nei soggetti affetti da radicolopatie primarie o secondarie a quadri spondilitici o stenotici.

Il laser LLLT sembra mostrare buoni risultati nella riduzione del dolore a breve termine con una lunghezza d’onda pari a 904 nm nell’epicondilite mentre non è possibile esprimere un raccomandazione forte per l’utilizzo della laser terapia sulla mano o sul polso. Nelle neuropatie dell’arto superiore la terapia con laser non ha mostrato un’efficacia maggiore se paragonata a un trattamento placebo. Le linee guida sono in contrasto anche negli effetti del trattamento con laser per la cervicalgia acuta (solo il LLLT sembra essere utile con una lunghezza d’onda pari a 830-904 nm se associato a un trattamento conservativo e all’esercizio) e cronica così come per le sindromi radicolari dell’arto superiore tantomeno per cefalee e sindromi vertiginose


Laserterapia: controindicazioni 

Ci sono controindicazioni nella laserterapia? 

Relativamente alla laser terapia non sembra ci siano controindicazioni. In letteratura non sono stati ad oggi pubblicati eventi avversi di pazienti che abbiano mostrato segni di fotosensitività a seguito di trattamenti eseguiti con laser medici. Infatti la laserterapia sembra non avere effetti collaterali. Ad oggi, ad esclusione del fatto che somministrando laser terapia si rischierebbe ritardare approcci più indicati, non ci sono motivi per cui un paziente non dovrebbe essere ritenuto idoneo allo svolgimento di laser terapia. Le uniche classi di pazienti su cui sembrerebbe meglio dosare correttamente il laser sono i pazienti con tatuaggi recenti o con voglie sulla pelle i cui colori scuri potrebbero assorbire maggiormente il laser e generare una sconfortevole sensazione di bruciore. I pazienti che hanno problemi di coagulazione, in quanto il laser ha effetti diretti sulla coagulazione del sangue, sono una categoria controindicata al trattamento con laser. I pazienti che subiscono un trattamento con radiazioni e i pazienti epilettici sono le ultime categorie che dovrebbero evitare tale trattamento in quanto il laser a frequenze pari a 5-10 Hz potrebbero generare attacchi epilettici. 


Conclusioni

Giunti alle conclusioni del nostro lavoro la laser terapia, nonostante i presupposti teorici su cui si basa, non sembrerebbe, a meno di specifiche condizioni cliniche, essere efficace su dolore e sulla ripresa dell’attività nei pazienti affetti da patologie muscoloscheletriche. Relativamente alle modalità, ai tempi, alle lunghezze d’onda e al tipo di laser più utilizzato non c’è chiarezza negli studi che si sono occupati di analizzare questo strumento e spesso questi studi sono peraltro di bassa qualità metodologica. A volte la laserterapia può essere un coadiuvante nel trattamento riabilitativo se associata ad altre terapie. Sicuramente la laser terapia non deve essere il trattamento di prima scelta del fisioterapista nel trattamento di patologie muscoloschetriche a fronte di esercizio, educazione e tecniche di terapia manuale che risultano essere di gran lunga più efficaci. Affidati al tuo fisioterapista di fiducia, sarà in grado di valutarti e indirizzarti al miglior trattamento possibile per la migliore prognosi possibile. 


Bibliografia

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