
Sindrome del tunnel cubitale: come curarla?
- 5 April 2021
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La sindrome del tunnel cubitale è la seconda neuropatia da compressione dell’arto superiore più frequente, dopo la sindrome del tunnel carpale. Il riconoscimento precoce dei sintomi e la successiva diagnosi sono cruciali nel trattamento, definendo addirittura la scelta tra la riabilitazione conservativa e l’approccio chirurgico. In questo articolo vedrai quali sono i sintomi di una possibile sindrome da intrappolamento nervoso a livello del gomito, le cause e i trattamenti, con particolare riguardo verso l’approccio conservativo e l’educazione sui migliori comportamenti da tenere per alleviare i sintomi.
Sindrome del tunnel cubitale: cos’è?
La sindrome del canale cubitale, diversa rispetto all’epicondilite del gomito, è un insieme di segni e sintomi dovuti all’intrappolamento del nervo ulnare in una struttura presente nel gomito. In questo paragrafo cercherò di delineare il decorso del nervo e descrivere brevemente la zona di più frequente compressione, cioè quella del gomito.
Il nervo ulnare nasce dalle radici nervose C8 e T1, un agglomerato di fibre nervose che partono dal midollo spinale nella regione cervico-toracica. Da qui viaggia anteriormente lungo il braccio verso il gomito. A metà di questo percorso raggiunge il compartimento della muscolatura posteriore attraversando un setto intermuscolare chiamato “Arcata di Struthers”. Questo punto è una prima zona di possibile compressione neurale.
Oltrepassando il muscolo tricipite, il nervo si inserisce poi nel famoso “tunnel cubitale”. Puoi immaginare questa struttura come se avesse un pavimento formato dalla capsula articolare del gomito e dal legamento collaterale mediale e un tetto costituito dal legamento di Osborne che decorre tra i capi omerali e ulnari del muscolo “flessore ulnare del carpo”. Una volta uscito dal tunnel cubitale, il nervo ulnare passa nell’avanbraccio, sotto la banda aponeurotica del “flessore ulnare del carpo” precedentemente descritto. Anche in questo punto il nervo può venire intrappolato, ma la zona più frequentemente colpita, a causa della sua anatomia, rimane il tunnel cubitale. Il nervo ulnare provvede alla sensibilità della parte interna dell’avanbraccio, del palmo e delle ultime 2-3 dita della mano. Si occupa inoltre della motricità dei muscoli che flettono il polso, le ultime dita e i piccoli muscoli della mano. Chi soffre di sintomi motori ha difficoltà, ad esempio, a trattenere gli oggetti.
Sindrome del tunnel cubitale: cause
Tra le cause principali della sindrome del tunnel ulnare si annoverano:
- Compressione: dato il suo decorso anatomico, il nervo ulnare è particolarmente superficiale nella zona dell’epicondilo mediale del gomito. Ti è mai capitato di sbattere il gomito nella sedia o in uno spigolo e sentire un dolore improvviso simile a una scossa elettrica attraversarti il braccio fino al mignolo? Ecco, in quel momento hai inavvertitamente compresso il nervo ulnare nella sua zona più scoperta.
- Stretching: anche l’eccessivo allungamento del nervo, quando si trova in una situazione di irritabilità, può innescare i sintomi. Durante la flessione del gomito, magari causata da ripetuti movimenti a lavoro o durante l’attività fisica, il nervo viene allungato e irritato. Se senti male durante la notte una causa potrebbe essere la posizione dei gomiti piegati che abbracciano il cuscino.
- Lesioni secondarie: fratture o lussazioni possono essere causa di compressione per il nervo.
Alcuni studi hanno identificato altri fattori che possono avere un ruolo in questa patologia: la presenza di osteofiti, il fumo o anche problematiche metaboliche. Inoltre i maschi sembrano essere più colpiti delle femmine e il lato sinistro è più interessato del destro.
Sindrome del tunnel cubitale: diagnosi
La diagnosi solitamente è clinica con il riconoscimento dei tipici segni e sintomi e la positività di diversi test fatti dal clinico. Tra questi test troviamo: il test di Tinel, il test di mantenimento della flessione del gomito per almeno per un minuto, il test di rotazione interna gleno-omerale e lo Scratch Collapse Test. Tutti i test sono positivi se riproducono i sintomi. Il fisioterapista, nei casi più gravi, dovrà valutare anche la forza dei muscoli della mano. Il segno di Froment è un test che aiuta in questo caso: il paziente deve tenere tra il pollice e l’indice di entrambe le mani un foglio e impedire al medico di strapparglielo via. Il test è positivo quando, per sopperire alla mancanza di forza, il pollice interessato si piegherà, mentre quello controlaterale sarà in grado di mantenere il foglio senza flettersi.

La RMN conferma con certezza l’ipotesi, mentre le radiografie escludono la presenza di fratture o lussazioni. La conferma può essere data anche da test elettromiografici che descrivono il segnale neurale. Nelle fasi iniziali della patologia questo è però spesso presente. Nel caso non lo fosse, ci si ritroverebbe già in una situazione tardiva della patologia, con prognosi negativa.
Sindrome del tunnel cubitale: sintomi
I sintomi possono essere divisi in sensitivi e motori. I primi si presentano solitamente all’esordio della patologia. Potresti avvertire:
- Formicolio, bruciore, intorpidimento nella parte interna di avanbraccio, palmo, quinto, quarto e parte del terzo dito che si presentano in maniera intermittente fino a diventare costante.
- Aumento dei suddetti sintomi durante la compressione in prossimità del tunnel cubitale, nel gomito.
- Aumento dei suddetti sintomi quando pieghi il gomito.
I sintomi motori sono meno comuni e indicano solitamente un quadro già grave della patologia:
- Frequente caduta di oggetti dalla mano.
- Difficoltà nella forza della presa.
- Deformità ad artiglio della mano: segno di casi gravissimi che non sono stati adeguatamente trattati in tempo, o di vere e proprie lesioni del nervo.
Sindrome del tunnel cubitale: trattamento
Per la sindrome del tunnel cubitale se hai sintomi da lievi a moderati ho una buona notizia per te: non ci sono indicazioni chirurgiche, al momento. Gli ultimi studi dicono che la metà dei pazienti beneficia del trattamento conservativo. A volte i sintomi regrediscono spontaneamente semplicemente insegnando al paziente a mantenere una posizione dei gomiti adeguata a lavoro, o ad utilizzare dei tutori di notte.
Un professionista pone grande importanza nell’educazione del paziente riguardo la sua problematica e nella presa di coscienza da parte della persona della patologia in tutti i suoi aspetti.
Gli obiettivi della fisioterapia riguardano la riduzione del dolore e la successiva riabilitazione. Descriverò brevemente quale potrebbe essere la terapia più adatta per il tunnel cubitale:
- Dovresti modificare inizialmente le attività che aggravano il problema.
- Puoi beneficiare di tutori notturni o da usare a lavoro che immobilizzino il gomito a 45° di flessione e mantengano l’avanbraccio in posizione neutra. Il tempo suggerito è di almeno 3 mesi.
- La terapia manuale eseguita da un fisioterapista può aiutare la decompressione del nervo tramite tecniche sui tessuti molli o di mobilizzazione neurale.
- La terapia fisica, come ultrasuoni o laser, viene nominata tra i trattamenti che possono inizialmente aiutare a ridurre il dolore.
- I farmaci antinfiammatori non steroidei e le iniezioni di corticosteroidi hanno ancora benefici controversi, ma sono comunque opzioni di trattamento.
L’intervento chirurgico è necessario in chi non è migliorato durante sei mesi di trattamento non invasivo, o in pazienti che si trovano in una fase tardiva della patologia. L’operazione consiste nella decompressione del nervo nella zona di intrappolamento. Nei casi più gravi la sola decompressione non basta e viene richiesta la trasposizione del nervo o addirittura l’asportazione di una piccola parte di epicondilo. Ovviamente la fisioterapia gioca un ruolo fondamentale anche dopo l’operazione chirurgica. Lo scopo sarà quello di trattare la cicatrice e i tessuti molli per evitare adesioni, raggiungere il completo range articolare del gomito e recuperare la forza della muscolatura. I tempi di recupero di solito variano intorno alle 3-4 settimane, dopo le quali sarai in grado di tornare a svolgere attività leggere.
Conclusione
Un punto cruciale del trattamento della sindrome cubitale è sicuramente il tempismo. Il riconoscimento dei sintomi e una diagnosi precoce sono aspetti fondamentali nella gestione di questa patologia. Il ritardo può portare all’aggravamento dei sintomi e alla comparsa di disabilità motoria e funzionale. Purtroppo i risultati lenti e protratti a lungo termine possono portare i pazienti a scoraggiarsi e a ricercare l’operazione ancora prima di portare a termine la fisioterapia, nonostante gli ultimi studi identifichino effettivi benefici della terapia conservativa. Certo questa opzione è evitabile se seguiti da professionisti in grado di educare e rendere partecipi le persone del progetto riabilitativo.
Fonte
- Palmer BA, Hughes TB. Cubital tunnel syndrome. J Hand Surg Am. 2010 Jan;35(1):153-63.
- Andrews K, Rowland A, Pranjal A, Ebraheim N. Cubital tunnel syndrome: Anatomy, clinical presentation, and management. J Orthop. 2018 Aug 16;15(3):832-836.
- Kooner S, Cinats D, Kwong C, Matthewson G, Dhaliwal G. Conservative treatment of cubital tunnel syndrome: A systematic review. Orthop Rev (Pavia). 2019;11(2):7955. Published 2019 Jun 12. doi:10.4081/or.2019.7955
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