
Il taping al ginocchio è l’applicazione di un cerotto adesivo sull’articolazione con le principali finalità di ridurre il dolore e migliorarne la funzione. È largamente impiegato in ambito sportivo ed è diventato così popolare che è ormai possibile acquistare anche nei negozi di articoli sportivi quei famosi nastri colorati.
Ma vediamo di capire cos’è il tape al ginocchio, come si utilizza e se davvero possa servire a qualcosa.
Taping: cos’è?
Parlando di taping al ginocchio, avrai sicuramente sentito un sacco di termini diversi attorno a questo argomento: taping kinesiologico, kinesiotape, taping neuromuscolare, taping elastico, kinesio taping ginocchio, solo per citarne alcuni. Ma c’è davvero una differenza o si parla della stessa cosa?
Il tape altro non è che un cerotto, ovvero una benda in cotone con un lato adesivo. Al di là del materiale, la differenza sostanziale risiede nelle sue proprietà meccaniche: può essere rigido o elastico.
Quando parliamo di taping, dunque, solitamente facciamo riferimento a tecniche di bendaggio che utilizzano un cerotto rigido, che non si deforma allo stiramento, mentre quando parliamo di kinesio tape (o taping kinesiologico) intendiamo un particolare tipo di cerotto elastico, disponibile in diverse colorazioni.
Ma non c’è nessun’altra differenza?
No, sostanzialmente no. Può variare lo spessore del cerotto, il fatto che sia o meno impermeabile, che utilizzi una colla ipoallergenica o che si elonghi più in una direzione rispetto ad un’altra, ma no, nient’altro.
E perché allora possiamo trovarlo in tutti quei colori diversi?
Per la stessa ragione per cui possiamo comprare la stessa automobile con la carrozzeria di tinte differenti. Con l’avvento sul mercato dei nastri elastici e il loro popolare utilizzo, è fiorito anche il numero delle aziende che li producono, le quali hanno puntato sul colore per renderli più accattivanti. Del resto, chi l’ha detto che tutti i cerotti devono essere bianchi o color carne.
Quindi abbiamo il tape rigido e quello elastico ma cos’è quello neuromuscolare?
Niente ed entrambi allo stesso tempo. Con taping neuromuscolare di ginocchio si intende indirettamente gli effetti che dovrebbe avere il bendaggio sul sistema neurologico e muscolare dell’articolazione, potenzialmente migliorandone la funzione, la forza e l’equilibrio. Non c’è nessun riferimento al tipo di nastro utilizzato.
Taping ginocchio: applicazione
Il taping per il ginocchio si può applicare direttamente sulla cute, previa rimozione dei peli e sua detersione per una migliore aderenza, o, come nel caso del tape rigido, sopra un nastro “salva pelle”.
Ciò che serve è solo un paio di forbici per sagomare la lunghezza del cerotto e un po’ di pratica nel disporlo. La sua semplicità e praticità di utilizzo è probabilmente una delle ragioni che lo ha reso uno strumento così popolare e, al giorno d’oggi, si possono trovare numerosi tutorial su YouTube per il “fai da te”.
Infatti, sebbene la sua reale efficacia terapeutica sia alquanto discussa, è una soluzione con un basso rischio di effetti avversi (al massimo un po’ di rush cutaneo per allergie ai materiali), attorno alla quale sono state sviluppate numerose metodiche di applicazione. Esiste il taping stabilizzante di ginocchio, il tape di ginocchio per la rotula, il kinesio taping per i legamenti del ginocchio e molto altro ancora, ma ciò che è importante chiarire è che il cerotto in sé non ha nessun effetto curante e che la maggior parte delle tecniche esistenti non alcuna evidenza scientifica di efficacia, ovvero, non se ne conoscono gli effetti.
È quindi importante affidarsi ad un fisioterapista qualificato non tanto per capire quale cerotto usare o come metterlo, ma per ricevere le giuste indicazioni per il trattamento del tuo problema e valutare se il taping di ginocchio potrebbe essere una soluzione valida. Infatti, vi sono diversi studi scientifici che sostengono l’utilizzo del nastro kinesiologico in diverse patologie del ginocchio. Vediamo quali.
Taping al ginocchio: per quali patologie?
Il taping al ginocchio viene utilizzato principalmente attorno alla rotula. La tendinopatia rotulea e la sindrome femoro-rotuela sono le due condizioni più diffuse di dolore anteriore di ginocchio. Queste due situazioni si manifestano principalmente in soggetti sportivi o fisicamente attivi con età inferiore ai 50 anni e, alla loro origine, si sospetta un sovraccarico o un mal allineamento della rotula durante il movimento del ginocchio. Il taping stabilizzate di ginocchio si propone di “correggere” o “alleggerire” lo stress meccanico su questo elemento, contribuendo a migliorare i sintomi. Analogamente è stato investigato il ruolo del kinesio tape nell’artrosi di ginocchio, una condizione degenerativa a carico della cartilagine articolare con progressiva perdita della mobilità e della forza. Il tape si pensa possa migliorare la funzione, aumentare la forza dei muscoli del distretto e diminuire la rigidità. Non solo, l’applicazione del taping è stata proposta anche nella fase acuta di un post-chirurgico, come nella protesi di ginocchio o nella ricostruzione del legamento crociato.

Taping ginocchio: serve?
Sì, il tape ginocchio può servire, ma non da solo.
Cosa voglio dire? Diversi studi scientifici hanno dimostrato possibili benefici dall’utilizzo del nastro kinesiologico in diverse patologie di ginocchio ma mai come trattamento a sé stante. Nella sindrome femoro-rotuela, l’applicazione del tape, indipendentemente che sia rigido o elastico, aiuta a diminuire il dolore ma solo quando è associata ad un programma di esercizi1. Cosa significa? Semplice, che l’intervento principale deve basarsi sull’esercizio terapeutico e che l’aggiunta del cerotto può migliorare l’effetto globale del trattamento. Utilizzare solo il tape non è di alcun beneficio. Nella tendinopatia rotulea, invece, è stato dimostrato che il taping della rotula riduce il dolore durante l’attività sportiva ma non vi è alcuna differenza tra il tape messo bene e quello messo male2. Cioè? Vale a dire che negli atleti a cui è stato messo il cerotto a caso si è osservata la stessa riduzione del dolore vista in quelli in cui il tape era stato messo con una tecnica precisa. Se ne deduce che, probabilmente, non è tanto importante come venga messo il nastro e che dunque non possa rappresentare l’unica forma di terapia. Infine, sappiamo che l’applicazione di un taping elastico al ginocchio migliora i sintomi nei pazienti affetti da osteoartrosi3 ma questo effetto è presente solo nel breve termine e non si conosce l’associazione con la severità della patologia. Com’è noto, invece, l’artrosi è una patologia degenerativa progressiva e necessita di un piano di cure con effetti soprattutto a lungo termine.
Conclusione
Il taping al ginocchio è una tecnica semplice con effetti immediati in molte patologie di ginocchio. Il suo singolo utilizzo però non basta, a seconda di quale sia il tuo problema è importante ricevere uno screening accurato dal tuo medico o dal tuo terapista di fiducia. Se il tuo dolore è riconducibile ad una tendinopatia rotulea, alla sindrome femoro-rotuela o all’artrosi sia il tape rigido di ginocchio che il kinesio tape possono aiutarti a gestire i sintomi. Rivolgiti ad un professionista per capire quale bendaggio fa più al tuo caso e per ricevere la giusta prescrizione di esercizio.
Fonte
- Logan, C. A., Bhashyam, A. R., Tisosky, A. J., Haber, D. B., Jorgensen, A., Roy, A., & Provencher, M. T. (2017). Systematic review of the effect of taping techniques on patellofemoral pain syndrome. Sports Health: A Multidisciplinary Approach, 9(5), 456–461. https://doi.org/10.1177/1941738117710938
- de Vries, A., Zwerver, J., Diercks, R., Tak, I., van Berkel, S., van Cingel, R., van der Worp, H., & van den Akker-Scheek, I. (2016). Effect of patellar strap and sports tape on pain in patellar tendinopathy: A randomized controlled trial: Effect strap and tape jumper’s knee symptoms. Scandinavian Journal of Medicine & Science in Sports, 26(10), 1217–1224. https://doi.org/10.1111/sms.12556
- Rahlf, A. L., Braumann, K.-M., & Zech, A. (2019). Kinesio taping improves perceptions of pain and function of patients with knee osteoarthritis: A randomized, controlled trial. Journal of Sport Rehabilitation, 28(5), 481–487. https://doi.org/10.1123/jsr.2017-0306

Laureato nel 2014 presso l’università degli studi di Verona, si specializza al Master di I° Livello dei disordini muscolo scheletrici nel 2018 presso l’Università di Genova acquisendo il titolo di OMPT. Lavora come fisioterapista a Milano, segue pazienti prettamente ortopedici e sportivi.
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