
Artroscopia ginocchio: intervento e riabilitazione
- 29 April 2021
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L’artroscopia ginocchio è una procedura chirurgica che permette di diagnosticare e intervenire su diverse patologie articolari. Se ne hai già sentito parlare ma non hai mai capito bene come funziona, non ti preoccupare, sto per spiegarti passo passo cos’è l’artroscopia del ginocchio, per quali condizioni è indicata e quali sono i tempi di recupero dopo artroscopia al ginocchio.
Artroscopia: cos’è?
L’artroscopia al ginocchio è un intervento chirurgico in cui il medico, tramite due piccole incisioni, è in grado di esplorare la cavità articolare attraverso una piccola telecamera detta artroscopio. Questa non è altro che un sottile tubicinocontenente delle fibre ottiche, in grado di illuminare e riprendere l’interno dell’articolazione. L’immagine è trasmessa in tempo reale su un monitor presente in sala operatoria, dando la possibilità al chirurgo di verificare eventuali problematiche al ginocchio ed eventualmente operare. Tra i più comuni interventi al ginocchio in artroscopia vi è l’operazione al menisco a seguito di una rottura del menisco o di un legamento, ad esempio il crociato anteriore. Prova a pensarci, sicuramente conoscerai qualcuno che si è già sottoposto a questa procedura, un collega, un parente, un compagno di calcetto. Nonostante possa essere considerata una procedura mininvasiva, l’artroscopia di ginocchio avviene ugualmente sotto anestesia e può avere diversi tempi di recupero a seconda del problema. Ad ogni modo le complicanze sono assai rare e gli esiti dell’intervento molto buoni rispetto ad altre forme di chirurgia.
Ma quali patologie possono essere trattate con l’artroscopia?
Artroscopia al ginocchio: patologie trattate
Tramite l’artroscopia al ginocchio posso essere trattate varie patologie, i più comuni interventi sono:
- Meniscectomia, ovvero la rimozione di una porzione di menisco.
- Sutura meniscale, ovvero la riparazione di una fissurazione del menisco.
- Ricostruzione legamentosa, ovvero la ricostruzione di un legamento danneggiato. La più frequente è quella del legamento crociato anteriore.
- Stabilizzazione di una frattura, ovvero la ricostruzione di una porzione ossea fratturata o distaccata.
- Rimozioni di corpi mobili o eccessivamente voluminosi, come nel caso di un frammento meniscale, osseo o cartilagineo o di una cisti poplitea.
- Riparazione cartilaginea, in caso di degenerazioni focali della cartilagine a livello della rotula o dei condili femorali, stadio iniziale di osteoartrosi.
Nonostante l’operazione al menisco in artroscopia sia una delle soluzioni più impiegate in caso di lesione meniscale ad oggi non è chiaro se sia davvero la migliore opzione terapeutica e sembrerebbero non esserci differenze rispetto a chi esegue la sola riabilitazione1. Allo stesso modo, in caso di rottura del crociato sembrerebbe inevitabile finire sotto i ferri, ma la scienza ci dice che non tutti hanno bisogno dell’operazione per ritornare alla completa attività2. Anche nei pazienti con artrosi di ginocchio non esiste differenza nel lungo termine tra chi si sottopone all’intervento in artroscopia e chi adotta altre strategie di gestione3.
A maggior ragione, dunque, prima di sottoporti a qualunque tipo di artroscopia di ginocchio, discuti con i tuoi curanti, medico e fisioterapista in primis, quali siano le varie opportunità terapeutiche, quali benefici e rischicomportino e quali possano avere maggiore possibilità di successo nel tuo caso, in modo da effettuare sempre una decisione consapevole e informata.
Fatta questa premessa, vediamo di capire come si svolge un’artroscopia al ginocchio.
Artroscopia del ginocchio: intervento chirurgico
L’artroscopia del ginocchio è un intervento chirurgico vero e proprio che può essere impiegato per ridurre il dolore e migliorare la funzione in diverse patologie articolari che non hanno avuto beneficio dal trattamento riabilitativo. A seconda di quale sia il tuo problema, discuti sempre con il tuo ortopedico le varie opportunità terapeutiche e quali sono i potenziali rischi e benefici legati all’operazione. Una volta valutata l’appropriatezza dell’intervento chirurgico in artroscopia, il medico potrà ordinarti degli esami (ad esempio elettrocardiogramma e prelievo ematico) ed inviarti ad una visita di preparazione con l’anestesista.

A seconda delle indicazioni mediche e delle tue preferenze, l’intervento potrà svolgersi in anestesia locale (solo il tuo ginocchio verrà anestetizzato), regionale (nessuna sensibilità dalla vita in giù) o totale (tanti saluti e ci vediamo tra un paio d’ore). Una volta preparato per la sala operatoria, il chirurgo effettuerà alcune piccole incisioni sul tuo ginocchio (della lunghezza di qualche centimetro) per permettere l’ingresso dell’artroscopio e degli strumenti per l’intervento. Il vantaggio di questa tecnica, rispetto al così detto “intervento a cielo aperto”, è di minimizzare la lesione dei tessuti molli, riducendo i tempi dell’operazione e lo stato infiammatorio successivo. Le ferite saranno poi medicate e suturate ed il ginocchio avvolto in un bendaggio protettivo4. I tempi di ricovero sono minimi, generalmente da uno a tre giorni, con la maggior parte degli interventi meno complessi eseguiti addirittura in day hospital.
Nonostante sia ritenuto un intervento sicuro, l’1% delle persone sottoposte ad artroscopia di ginocchio va incontro ad alcune complicanze, tra cui artrite settica, trombosi venosa profonda, embolie polmonari ed infezioni5. Anche per questa ragione è importante una comunicazione chiara e consapevole con il proprio medico, privilegiando soluzioni non chirurgiche quando appropriate.
Artroscopia ginocchio: tempi di recupero
Dopo un’artroscopia di ginocchio i tempi di recupero possono essere estremamente variabili e dipendono principalmente dal problema trattato e dall’avvento di eventuali complicanze.
Riferendoci alle principali patologie prima menzionate, possiamo stabilire dei tempi di recupero indicativi, ma molto possono influire le condizioni di salute generali di una persona e gli obiettivi di recupero.
- Meniscectomia: seguendo una corretta riabilitazione, ci si può riprendere già in 1-4 mesi, anche se, deficit di forza e controllo motorio possono persistere fino a 6 mesi.
- Sutura meniscale: rispetto alla meniscectomia richiede tempi più lunghi e, soprattutto nei primi mesi, si dovrà portare un tutore e utilizzare le stampelle. Indicativamente da 4 a 8 mesi.
- Lesione crociato anteriore: a seconda degli obiettivi i tempi possono variare parecchio. Per il recupero delle normali attività in una persona sedentaria possono essere sufficienti 6 mesi, mentre in uno sportivo dai 9 ai 13 mesi per un sicuro ritorno in campo.
- Fratture articolari: difficile fare delle previsioni, molto dipende dal tipo di lesione e dalla tecnica chirurgica di riparazione. Considerando un iniziale periodo di immobilizzazione ed evitamento del carico potrebbero essere necessari dai 3 a 7 mesi.
Ad ogni modo, i tempi di recupero descritti si intendono comprensivi di un percorso riabilitativo post-operatorio. Vediamo quindi cosa fare una volta usciti dalla sala operatoria.
Artroscopia ginocchio: riabilitazione
Dopo l’artroscopia al ginocchio segue la riabilitazione. Sempre. Non importa quale sia la ragione che ti abbia portato sotto le pinze del chirurgo ma sicuramente, una volta dimesso, il tuo ginocchio sarà gonfio, caldo, dolente e faticherai a muoverlo e metterci il peso. Che tu abbia operato un menisco rotto, una meniscosi o un crociato sfilacciato non c’è molta differenza, gli obiettivi primari saranno quelli di diminuire il dolore e riprendere progressivamente forza e controllo della gamba. E qui entra in gioco il fisioterapista con le sue mille risorse: terapia manuale, elettrostimolazione, laser, tecar ed esercizio per farti riprendere fiducia nel ginocchio e portarti a fare quelle attività che non riuscivi più a fare. Ovviamente non è tutto così semplice e a seconda del tipo di problema ci saranno alcune terapie e alcuni esercizi più raccomandati ma anche qui, non vi è sempre un consenso univoco. Ad esempio, nel caso di una sutura meniscale non è chiaro se sia meglio mobilizzare subito il ginocchio e caricarlo a tolleranza o immobilizzarlo alcune settimane e attendere la guarigione della sutura6.
In linea generale possiamo indentificare alcune fasi comuni a tutti i casi di riabilitazione post artroscopia del ginocchio:
- Protezione e controllo del dolore, in questa prima fase dovrai evitare sforzi eccessivi al ginocchio, utilizzare una o due stampelle, fare dei semplici esercizi ed eventualmente prendere alcuni antinfiammatoriper la gestione dei sintomi.
- Ripresa della mobilità, cronologicamente sovrapponibile alla precedente, in questa fase inizierai con il fisioterapista a muovere l’articolazione cercando di recuperare l’arco completo di movimento, in scarico ed in carico.
- Ripresa della forza, parallelamente al recupero della mobilità, andrà recuperata la forza della muscolatura che permette i movimenti del ginocchio. Si partirà con bassi carichi in archi limitati di movimento per aumentare progressivamente all’incrementare della capacità.
- Ripresa della funzione, con l’acquisto di forza e mobilità comincerai a utilizzare il ginocchio in tutte le principali attività: camminare, salire/scendere le scale, sedersi/alzarsi, correre, saltare. Per ognuna di queste possono essere svolti degli esercizi specifici per affinare coordinazione, efficienza ed equilibrio.
- Recupero delle attività sport/lavoro specifiche, a seconda di quali siano le principali richieste funzionali di un singolo individuo, la riabilitazione sarà impostata sul massimizzare la risposta del ginocchio in armonia con il resto del corpo. Nel caso di un magazziniere verrà enfatizzata la capacità di piegarsi correttamente e ripetutamente sulle gambe per sollevare dei carichi mentre nel caso di un pallavolista verrà perfezionata la tecnica di salto e atterraggio verticale.
Data l’estrema variabilità di ogni singola persona e i diversi tempi e modi con cui ognuno può rispondere a vari stimoli, la riabilitazione fai da te è estremamente sconsigliata dopo l’artroscopia al ginocchio. Affidarsi ad un fisioterapista è senza dubbio la miglior soluzione se si vuole raggiungere una guarigione concreta e sicura.
Conclusione
L’artroscopia al ginocchio è un intervento chirurgico che può essere usato per diagnosticare e trattare un ampio spettro di patologie come lesioni meniscali, legamentose, ossee e cartilaginee. Sebbene il tasso di complicanzesia estremamente basso e possa essere considerata un intervento sicuro, l’artroscopia dovrebbe essere considerata prevalentemente in caso di fallimento della terapia conservativa, poiché non sempre rappresenta la miglior soluzione terapeutica. In caso di operazione i tempi di recupero sono variabili ma una corretta riabilitazione è sempre necessaria per raggiungere una completa guarigione.
Bibliografia
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Laureato nel 2014 presso l’università degli studi di Verona, si specializza al Master di I° Livello dei disordini muscolo scheletrici nel 2018 presso l’Università di Genova acquisendo il titolo di OMPT. Lavora come fisioterapista a Milano, segue pazienti prettamente ortopedici e sportivi.
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